Al termine del secondo conflitto mondiale il titolo di Campione del Mondo si
era reso vacante a causa della scomparsa di Alekhine, quindi la FIDE dovette
organizzare un torneo con i migliori giocatori del dopoguerra per designare
il nuovo detentore della corona mondiale. Per tale motivo nel 1948 venne organizzata
una competizione fra i sei giocatori più forti del momento, da tenersi per metà
svolgimento a L'Aia, in Olanda, e l'altra metà in Unione Sovietica, precisamente
a Mosca.
A questo torneo vennero invitati i russi Smyslov e Botvinnik, l'estone Keres,
gli americani Fine e Reshevsky, ed infine naturalmente l'olandese Euwe. Ci fu
anche qualche polemica per i criteri con cui erano stati scelti i giocatori
e molti si domandarono per quale motivo era stato incluso Smyslov, mentre erano
stati esclusi scacchisti del calibro di Najdorf, Eliskases e Stahlberg.
Comunque, a parte le polemiche, il numero dei partecipanti si ridusse subito
a cinque perchè Reuben Fine si ritirò dalla competizione ancor prima del suo
inizio, per cui questo scontro fra titani della scacchiera divenne noto come
Torneo Pentagonale. Dopo 24 accesissime partite la classifica finale vide in
testa Botvinnik con 14 punti, secondo Smyslov con 11 punti (che con questo piazzamento
spense tutte le critiche dei suoi detrattori), terzi a pari merito Reshewsky
e Keres con 10,5 punti ed ultimo, con 4 punti, l'ex campione Max Euwe.
Fu in questo modo che Mikhail Moiseyevich Botvinnik divenne il nuovo Campione
del Mondo. Nato a Pietroburgo (ex Leningrado) nel 1911, Botvinnik scoprì il
gioco degli scacchi, a suo dire, solo nel 1923, tuttavia l'anno dopo, appena
tredicenne, era già in grado di ottenere una vittoria in una simultanea contro
il grande Capablanca.
Nei dieci anni successivi il giocatore russo si dedicò con grande passione
ad affinare le sue qualità di gioco e la ricompensa arrivò nel 1935, quando
al Torneo Internazionale di Mosca si piazzò al primo posto davanti a giocatori
come Lasker e Capablanca. Nel 1936 al Torneo di Nottingham giunse di nuovo primo
a pari merito con Capablanca, ma davanti al campione in carica Alekhine.
Dopo la pausa dovuta ai due conflitti mondiali, l'attività agonistica di Botvinnik
riprese subito, facendogli guadagnare la possibilità di partecipare al torneo
per l'assegnazione del titolo di Campione del Mondo. Come citato sopra, egli
vinse la competizione con un margine abbastanza ampio, tuttavia negli anni successivi
si trovò a difendere la corona mondiale di fronte a sfidanti molto agguerriti.
Dovendo badare anche alla sua carriera personale - si era laureato in Ingegneria
e negli anni a seguire ricoprì cariche sempre più importanti, quale infine quella
di ingegnere capo presso il Dipartimento dell'Energia degli Urali - Botvinnik
dopo la conquista del titolo si astenne, tranne qualche eccezione, dal partecipare
ai tornei, limitandosi a giocare i match per il Campionato del Mondo.
La prima severa prova in tal senso arrivò nel 1951, quando si presentò a sfidarlo
un fantasioso giocatore sovietico, David Bronstein. Nato a Kiev nel 1924, lo sfidante era cresciuto e maturato scacchisticamente
frequentando una Casa dei Giovani Pionieri, una delle tante organizzazioni giovanili
dell'Unione Sovietica adibite alla tutela ed all'individuazione di promettenti
talenti sportivi e scacchistici, esattamente come il campione in carica.
Il match fra i due giocatori sovietici fu molto combattuto e finì in parità
col risultato di 12 a 12 (+5, =14, -5), così Botvinnik conservò a norma di regolamento
il titolo di Campione del Mondo. Secondo i critici l'incontro fra il campione
e lo sfidante era stato di altissimo livello come qualità di gioco, quindi all'epoca
tutti prevedettero che presto Bronstein sarebbe ritornato alla carica nel prossimo
match per la corona mondiale.
Invece di fronte alla scacchiera, nel 1954, si presentò come sfidante quello
stesso Smyslov che era giunto secondo nel Torneo Pentagonale del 1948, quando
Botvinnik vinse il titolo mondiale. Tuttavia Smyslov neanche stavolta riuscì
a battere Botvinnik, chiudendo l'incontro in parità col punteggio di 12 a 12
(+7, =12, -7). Ma tre anni dopo Smyslov si ripresentò più determinato che mai
e per Botvinnik non ci fu scampo. Lo sfidante vinse il match 12,5 a 9,5 (+6,
=13, -3) divenendo il nuovo Campione del Mondo.
Vasilij Vasilievic Smyslov era nato nel 1921 a Mosca e scalò rapidamente le
graduatorie dello scacchismo sovietico, diventando Maestro a diciassette anni
e Grande Maestro ad appena vent'anni. Come Botvinnik e Bronstein, anche Smyslov
si era formato frequentando assiduamente una Casa dei Giovani Pionieri. Fin dagli esordi il giocatore russo mostrò una netta
predilezione per il gioco posizionale ed una grande passione nello studio dei
finali.
Secondo molti autori il suo stile si avvicina parecchio a quello di Capablanca,
a cui spesso gli ammiratori lo paragonavano. Nonostante ciò Smyslov all'occorrenza
non si sottraeva al gioco prettamente tattico e combinativo. Grazie a queste
caratteristiche il giocatore moscovita si guadagnò il diritto nel 1954 di sfidare
per il titolo mondiale Botvinnik, contro cui pareggiò.
Nell'anno successivo Smyslov vinse il Campionato Sovietico proprio davanti a
Botvinnik. Subito dopo sconfisse tutti i pretendenti al titolo mondiale nel
Torneo dei Candidati, compreso Keres nel match finale, guadagnando di nuovo
il diritto di sfidare Botvinnik. Nel match disputatosi nel 1957 Smyslov riuscì
finalmente a strappare la corona di Campione del Mondo al suo avversario.
Pareva che il nuovo detentore fosse destinato a mantenere a lungo il titolo,
visto che aveva espresso contro Botvinnik uno stile di gioco solido e di grande
senso posizionale. Tuttavia nel match di rivincita disputatosi a Mosca nel 1958
l'ex campione si riprese prontamente la corona mondiale sconfiggendo Smyslov
per 12,5 a 10,5 (+7, =11, -5).
Negli anni a seguire Smyslov si mantenne sempre ai vertici delle classifiche
della FIDE, ma non ottenne mai più la possibilità di riagguantare il titolo
mondiale, dando comunque uno straordinario esempio di longevità scacchistica.
Neppure Botvinnik ebbe però la possibilità di godersi a lungo il titolo riconquistato.
Nel 1960 venne sfidato da un astro emergente dello scacchismo, Mikhail Nekhemovic
Tal. Nato a Riga, in Lettonia, nel 1936, Tal bruciò letteralmente le tappe.
Conobbe gli scacchi a sette anni ma si appassionò ad essi solo a dodici,
quando si beccò il matto del barbiere dal cugino.
Da quel momento il gioco degli scacchi diventò il principale interesse di Tal
e si dedicò al loro studio con tale fervore che conquistò nel 1953 il titolo
di campione lettone e nel 1957 quello di campione dell'Unione Sovietica, raggiungendo
così anche il grado di Grande Maestro. Nell'anno successivo confermò il titolo
di Campione dell'URSS e vinse il Torneo dei Candidati, ottenendo la possibilità,
a soli 23 anni, di sfidare l'ormai mitico Botvinnik.
Gli strabilianti successi di Tal degli anni precedenti vennero confermati nel
match per il titolo mondiale e lo scacchista lettone battè Botvinnik con il
secco punteggio di 12,5 a 8,5 (+6, =13, -2). Sembrava che nulla ora potesse
togliere lo scettro a Tal, poichè mai si era visto finora un giocatore che sapesse
come lui padroneggiare la tecnica del gioco combinativo. Infatti per molti suoi
ammiratori il giocatore lettone rappresenta la genialità scacchistica in persona,
dato che tutti gli avversari cadevano inesorabilmente nel turbinio delle sue
invenzioni tattiche.
Ma, come già era accaduto con Smyslov, l'ex campione aveva in serbo un'amara
sorpresa per il giocatore di Riga. Nel match di rivincita del 1960 l'inossidabile
Botvinnik si presentò da sfavorito, anche perchè non si poteva immaginare a
priori che un quarantanovenne potesse tenere testa al genio scatenato di Tal,
che all'epoca aveva dalla sua la freschezza dei suoi 24 anni.
Invece Botvinnik si era preparato con cura per l'incontro ed aveva studiato
a lungo lo stile di gioco del suo avversario. In particolare aveva notato che
nelle posizioni complicate nessuno era in grado di contrastare la fantasia micidiale
del campione lettone, quindi durante il match cercò di scegliere sempre posizioni
abbastanza tranquille e prive di complicazioni tattiche.
La strategia di gioco di Botvinnik diede i suoi frutti, Tal si trovò privato
delle sue armi migliori ed il match venne vinto con gran sorpresa dal giocatore
più anziano per 13 a 8 (+10, =6, -5). Botvinnik era tornato per la terza volta
sul trono dello scacchismo mondiale! Nessun giocatore è mai riuscito finora
a fare altrettanto.
Negli anni successivi Tal ebbe notevoli problemi di salute, perdendo anche un
rene, e questi fattori gli impedirono di tornare sul trono dello scacchismo
mondiale, anche se il suo gioco si mantenne nel resto della carriera sempre
ad altissimi livelli. Il "Mago di Riga", come lo chiamavano i suoi sostenitori,
morì il 28 giugno del 1992 a Mosca, all'età di soli 56 anni.
D'altra parte la storia insegna che nessun regno dura in eterno, e la puntuale
conferma nel caso di Botvinnik arrivò nel 1963, quando dovette difendere il
suo titolo di Campione del Mondo contro il trentaquattrenne armeno Petrosjan.
Nato a Tiflis, vicino ad Erevan, nel 1929, Tigran Vartanovic Petrosjan crebbe
scacchisticamente a Tbilisi, in Georgia, naturalmente frequentando una Casa
dei Giovani Pionieri. Influenzato dalla lezione scacchistica di grandi campioni
del passato come Capablanca e Nimzowitsch, il giocatore armeno sviluppò uno
stile essenzialmente posizionale ed estremamente solido.
A sedici anni conquistò già il titolo di campione di Georgia. In seguito partecipò
a numerosi tornei di alto livello piazzandosi sistematicamente nei primi posti.
Raramente riusciva a vincere un torneo, tuttavia ancor più raramente perdeva
qualche partita. Col tempo Petrosjan si conquistò la fama di giocatore imbattibile
e negli anni 1959 e 1961 divenne finalmente campione sovietico. Nel 1962 vinse anche il Torneo dei Candidati e quindi acquisì il ruolo
di sfidante ufficiale nel match per il titolo mondiale.
L'incontro con Botvinnik si svolse a Mosca in un clima di incertezza. Petrosjan
partì male andando subito in svantaggio, ma in seguito reagì da par suo costringendo
Botvinnik ad una lunga serie di patte. Nella parte terminale la maggior freschezza
dell'armeno ebbe la meglio e l'incontro finì col punteggio di 12,5 a 9,5 (+5,
=15, -2) per lo sfidante. Petrosjan era diventato il nuovo detentore del titolo
mondiale.
Molti appassionati del Nobil Giuoco non hanno mai amato lo stile di Petrosjan,
giudicandolo attendista e troppo manovriero, tuttavia bisogna ammettere che
Petrosjan rientra nel novero dei migliori giocatori posizionali di ogni tempo.
Dotato di uno stile semplice ma al tempo stesso estremamente efficace, il giocatore
armeno tesseva con pazienza la trama della partita spingendola con abilità verso
lidi apparentemente tranquilli, evitando con cura ogni rischio, tuttavia non
gli sfuggiva quasi mai l'opportunità di piazzare una manovra vincente se ne
aveva l'occasione.
Furono questa costanza nell'attendere le mosse errate dell'avversario e la precisione
della sua intuizione posizionale a consentirgli di strappare la corona mondiale
a Botvinnik, che forse era ormai troppo anziano per reggere la tensione di un
match prolungato.
Nel 1966 lo scacchista armeno dovette difendere il titolo contro un giocatore
russo, Spassky, e con il suo solito granitico metodo respinse l'assalto dell'impetuoso
sfidante battendolo 12,5 a 11,5, dopo una serie estenuante di 17 patte! Tuttavia
il suo avversario si ripresentò puntuale tre anni dopo e stavolta le cose andarono
diversamente. Spassky in tale periodo aveva maturato notevolmente il suo stile,
smussando la sua condotta di gioco troppo irruenta, che nel match precedente
era puntualmente naufragata contro la diga difensiva di Petrosjan, ed inoltre
aveva colmato alcune sue lacune psicologiche che negli anni giovanili lo inducevano
a scoraggiarsi facilmente dopo una sconfitta.
Fu così che Petrosjan non potè nulla contro il gioco equilibrato eppur fantasioso
del suo avversario, finendo col perdere il match per 10,5 a 12,5 (+4, =13, -6).
Negli anni successivi il giocatore armeno si qualificò varie volte per il Torneo
dei Candidati, ma non ebbe più l'occasione di sfidare il campione mondiale in
carica. Petrosjan morì di cancro nel 1984.